.....e proprio su questo blog scriveremo delle nostre esperienze avute con Tonino, le nostre testimonianze, i nostri aneddoti, foto, filmati e quant'altro. Tutti coloro, ex colleghi, ex alunni, informatici, chimici, matematici, elettronici, fotografi, gente di musica ecc, che sentono il bisogno di dire qualcosa a Tonino Ebreo, a noi amici che non riusciamo ad accettare questa perdita, a chi non lo ha conosciuto, possono farlo semplicemente inviando le loro righe, i loro post, i loro argomenti a questo indirizzo: gliamiciditonino@gmail.com e noi provvederemo con immenso piacere a visualizzarli sul blog.
E' possibile lasciare anche semplici commenti ai post accedendo al blog senza alcuna registrazione.
Tutto il materiale inviato verrà in seguito organizzato in un opuscolo o un libro su questo straordinario uomo ed offerto alla gente di Nusco (ma non solo) quando organizzeremo il nostro vero tributo a Tonino: una serata di musica, della sua musica

tutta per lui....



Ciao "Doc"


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domenica 4 gennaio 2009 - ore 19,30

"TONINO'S SONGS"

Tributo a Tonino Ebreo


Palazzo Vescovile - sala convegni

Nusco
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E' straordinario. Come un vuoto possa essere così grande. Come così tanta gente ha sentito il bisogno di scrivere del proprio Tonino, dei propri ricordi, delle proprie esperienze, delle proprie immagini di quest'uomo...
C'è chi pensa a questo mondo che i ricordi legano eccessivamente al passato, impediscono di guardare con sicurezza al proprio futuro ecc. Vero. E' vero però che certi ricordi sono davvero, troppo piacevoli, significativi, belli da conservare e da tirar fuori con altre persone o da soli tutte quelle volte che un bel ricordo ci fa star bene, ci rende migliori e ci aiuta ad andare avanti, tantissimo.
Siamo davvero fieri di aver realizzato questo blog... Ne parlavamo nei giorni scorsi durante le nostre congetture su come avremmo potuto impostare un omaggio al nostro Tonino.
E giù con le ipotesi, le idee, i progetti...i tempi, date ecc. L'entusiasmo è cresciuto. Ma anche la voglia di non andare per le lunghe: fare qualcosa adesso, subito, in occasione delle festività natalizie.
Si è allora deciso di realizzare il nostro primo tributo, nel suo stile, nello stile di Tonino: una serata semplicemente "nuscana" come una di quelle tante serate trascorse insieme.

Non sarà quindi una serata commemorativa! Ci saranno i suoi amici, le sue foto, le sue musiche, i suoi sapori...il suo sorriso e qualche ora di serenità.
Tutti potranno dare il loro contributo: suonando, cantando...Oppure leggendo poesie o parlando dei propri ricordi: di ex alunno (...ce ne sono tantissimi nel circondario), di collega, di musicista, di informatico ecc. Il nostro blog è a disposizione di tutti coloro che vorranno partecipare alla serata, di coloro che vorrano avere uno spazio, di coloro che vorrebbero ma non hanno il coraggio: saremo la loro voce, se vorranno...
Iniziate a mandarci ogni tipo di materiale. L'indirizzo è lo stesso:
gliamiciditonino@gmail.com

Noi, gli amici...
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4 gennaio 2009: il nostro primo tributo.

C'erano tantissime persone. Il nostro sforzo organizzativo è stato premiato. Tonino ha riunito tanta, tantissima gente.
Per qualche ora Tonino è stato completamente, finalmente nostro e di tutti.
C'era anche il suo volto, i suoi volti, il sorriso... i suo ed i nostri sorrisi.
Strana serata, quella di domenica, strana sensazione e serenità.

Prima che la gente entrasse in sala per un attimo abbiamo temuto che il nostro lavoro non venisse compreso, il nostro messaggio frainteso... Ma il sorriso commosso e grato dei parenti del nostro Tonino ( alcuni giunti da Napoli sfidando la temperatura polare) e di tanti amici ci ha immediatamente confortato ed incoraggiato.
Ed è stato proprio il nostro Tonino ad iniziare con gli accordi della sua tanto adorata quanto malinconica Summertime, "rubatagli" in un'occasione felice, in un giorno felice. Angelo Napolillo l'ha magistralmente interpretata. Bravo. Toccante. E poi il Jazz, la sua grande passione. Il duo DiDomenico-Ferrigno ci ha regalato un momento di autentica passione musicale con gli standards che Tonino adorava e che egli stesso amava suonare. Agostino ed Andrea ci hanno parlato del loro Tonino.
Tutti i presenti hanno poi gradito la parentesi dedicata al suo "gusto," alla pasta e fagioli ed al suo buon vino: c'era anche questo di Tonino.
Tanti gli amici che in seguito hanno suonato, molti dei quali non conoscevano affatto Tonino Ebreo. Hanno però accolto con entusiasmo il nostro invito e chi tra questi non ha avuto il piacere di conoscerlo si è documentato, presso di noi e su questo blog. E sono stati generosi nel darci idee e suggerimenti sulla buona riuscita della manifestazione. Hanno scelto loro stessi i brani con i quali rendere omaggio a Tonino, raccontare la nostalgia dei presenti ed accompagnarne i ricordi, prenderli per mano, anche quelli tristi...come quello della sua partenza, in quella bellissima giornata di un autunno nuscano quando un vago sapore d'estate lascia lentamente il posto all'odore delle foglie che cadono, quasi come a ricordarci una canzone, Autumn Leaves ed una stagione che tanto amava e che ci ha insegnato ad apprezzare.
Moltissimi ci hanno già ringraziato ma la loro riconoscenza va soltato a lui, al nostro, al loro Tonino Ebreo che per una sera ha riunito così tante, ma tante persone, così diverse tra loro, riportandole a Nusco, per incontrarsi, parlarsi, tra le luci di una gelida ma bellissima serata dal sapore ancora natalizio, fatta di sensazioni tristi e allo stesso tempo piacevoli.

Grazie a tutti


Grazie "doc"

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venerdì 7 novembre 2008

L’uomo, il docente, lo studioso


Durante la messa funebre celebrata per rendere omaggio ad una personalità con­siderata di eccezionale valore da parte di tutta la comunità nusca­na, in una chiesa quanto mai gre­mita, come si può immaginare, il parroco, Don Dino, dopo aver letto e commentato il vangelo del giorno, non poteva non accennare alla sua personale e discreta ami­cizia che egli aveva avuto con il caro estinto, il Prof. Antonio Ebreo, per tutti "Tonino". Per il celebrante era inevitabile mettere l'accento sulle sue indubbie qua­lità intellettuali, senza escludere un larvato riferimento alle 'sue convinzioni di pensatore positivi­sta, facendo quindi una netta distinzione tra l'uomo e il fedele. Nessuno degli amici o dei fami­liari presenti poteva provare meraviglia per quelle affermazio­ni apparentemente stravaganti; ed io, in particolare, dovevo conve­nire con le considerazioni espres­se, in quanto conoscevo benissi­mo Tonino sin dall'infanzia ed eravamo molto legati, anche per il fatto di essere stati colleghi per più di un ventennio nel Liceo Scientifico di Montella. Il parro­co, in fondo, non potendo parlare del fedele praticante, aveva accennato soltanto alla sincera amicizia e al reciproco rispetto delle proprie idee, alle sue qualità di uomo e di acuto osservatore, sagace e' strenuo difensore delle sue convinzioni, sempre meditate e mai estemporanee.
Anche Don Dino, infatti, durante i suoi incontri occasiona­li, come spesso capitava anche a me, aveva talvolta affrontato la questione della laicità dell'amico comune, alquanto nota, ma senza scalfire minimamente la corazza della razionalità estrema di cui egli si copriva.
Pertanto, il ricordo di questi aspetti che avevano caratterizzato la vita di Tonino non era fuori posto o infondato. Eppure, qual­cosa mi spingeva a ritenere che c'era il bisogno di aggiungere qualcosa e di spiegare anche ciò che non appariva del suo mondo spirituale.
In quel momento una forza istintiva mi sollecitava a prendere la parola e a dare una mia dovero­sa testimonianza; e l'avrei fatto se non ci fossimo trovati in una chiesa e non avessi avuto la piena consapevolezza di non essere capace di svolgere quel ruolo, a. causa della mia natura fortemente emotiva in simili circostanze.
Si dava Il caso che durante l'o­melia, per la posizione. in cui mi trovavo, faceva da sfondo al cele­brante l'immagine di Sant'Amato dipinta sulla tavola dorsale del trono vescovi le. Ebbene, del Santo Patrono di Nusco, Tonino sapeva molto di più di qualsiasi fedele: ne aveva trattato con gran­de rispetto e anche con un po' di orgoglio quando, di concerto con me, aveva cercato di volgarizzare, per renderli accessibili a tutti, anche ai non addetti ai lavori, gli esiti di una ricognizione scientifi­ca delle reliquie del Santo. Del resto sono tutte frutto della sua passione per la fotografia le illu­strazioni che accompagnano il libro, poi pubblicato a ricordo dell' evento.
Durante l'approfondimento di quello studio, Tonino si era mostrato abbastanza interessato, non solo da studioso della natura umana, ma anche come un qual­siasi fedele di Sant’ Amato; era ben manifesto che anche lui avvertiva il dovere di far cono­scere meglio quel lontano concit­tadino, punto di riferimento conti­nuo e vanto della comunità locale nel corso dei secoli.
Tonino era una persona fornita di un'acuta intelligenza, vocata in particolare allo studio delle scien­ze esatte, vale a dire della fisica e della chimica, della matematica e della tecnologia; amava anche l'arte, sapeva suonare il piano e si dilettava a fotografare; riusciva a padroneggiare ogni attività in cui si cimentava! Quando veniva investito di qualche problema in una di quelle materie, non esitava ad approfondire gli aspetti ed a diventarne perfettamente consa­pevole, fino ad essere in grado di spiegarli in termini semplici e comprensibili; cioè, per dirla in breve, a dame una lezione.
Era anche un uomo buono, one­sto, generoso, che non parlava mai male dei limiti o dei difetti del prossimo, tollerante e rispetto­so delle opinioni degli altri, amato non solo dai familiari e dagli amici, ma anche dagli ex allievi che in lui continuavano a vedere il maestro a cui rivolgersi per la soluzione di determinate questioni scientifiche a lui più congeniali.
Per fare degli esempi, non si rifiutava mai di risolvere qualche problema. di computer o di dare consigli in materia sanitaria, due campi in cui si muoveva a suo perfetto agio. Per tutti coloro che si rivolgevano a lui, indipenden­temente dal grado di amicizia, di conoscenza o di condizione socia­le, non c'era mai un rifiuto per una spiegazione, un consiglio o addirittura un proprio intervento diretto e risolutore.
Per questi motivi, non si esita a dire, come tutti fanno. a Nusco nel coro generale, che quella di Tonino è stata davvero una gran­de perdita e che ha lasciato un grande rimpianto.
Tonino avrebbe potuto scrivere molto, ma non era ambizioso, né un vanitoso fino al punto di mani­festare le sue conoscenze o il suo pensiero e, quindi, di provare un certo godimento nel vedere la propria firma. Ad ogni modo, non dispiace far rilevare che egli è stato uno degli ideatori, con Giuseppe luliano e Michele Pastore, di un interessante catalo­go storico-fotografico, ben com­mentato, sulla gente e sui paesaggi nuscani del secolo passato, pubblicato in occasione del IX Centenario della morte .di Sant' Amato (Nusco: La piccola Città, 1893-1993, a cura del Comitato IX Centenario, Napoli, 1993). Ha lasciato, inoltre, alcuni scritti (da me sollecitati quasi con insistenza) che meritano di essere ricordati in questa sede:
1) Aspetti naturalistici' della Valle d'Ansanto ("Civiltà altirpina", a. IV, fasc. 4, Luglio-Agosto 1979, pp. 27-29);
2) Appunti sulla natu­ra dei terremoti ("Civiltà Altirpina",. aa. V-VI. Settembre 1980-0ttobre 1981, pp. 41-50);
3) Per un'ulteriore spiegazione in La ricognizione delle reliquie di Sant' Amato, Vescovo e Patrono di Nusco e dell' Arcidiocesi, a cura di G. PASSARO, Materdomini, 2006, pp. 111-120.
Per tutte queste considerazioni, ma in particolare per l'ultimo scritto citato, in me si è fissata un'idea strettamente legata a quella dell'immagine di Sant' Amato prima ricordata: durante il rito funebre, essa sembrava che stesse ad osservare sia l'assemblea dei fedeli che il fere­tro. Pertanto, poiché non è da escludere che Il Santo Patrono abbia avuto pure modo di apprez­zare il contributo offerto da Tonino per un rilancio della pro­pria conoscenza nella comunità nuscana dei nostri giorni, probabilmente non mancherà di tenere in considerazione la sua vita di uomo giusto e di spendere qual­che parola per lui.

Gennaro Passaro


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