Un esempio per i giovani
Con la scomparsa di Tonino Ebreo Nusco perde uno dei suoi figli migliori, una figura eccezionale. Le doti professionali, artistiche e umane di Tonino sembrano aver reso ancora più evidente il declino di un paese che si allontana sempre di più dalle sue tradizioni e dai pregi storici della sua popolazione. Tonino Ebreo era uno studioso che amava le scienze esatte che egli non solo insegnava nei suoi licei; dove era ottimo docente, ma si può dire "nell'alta divulgazione" che ne faceva con noi; seduto sulla panchina sotto casa sua, esprimendosi in una lingua che sembra la meno adatta per quel compito, il suo dialetto nuscano, ma che Tonino riusciva a piegare alle sue idee e ai suoi sentimenti, facendone una lingua della semplificazione dei concetti, dell'ironia, della sua signorilità che era un tratto del tutto personale. Tonino sapeva dispensare sensibilità scientifica, misura, realismo e anche allegria. Questo cultore di scienza esatta (fino alla informatica) e che sembrava non indulgere alle inquietudini degli studi umanistici (ma che amava il cinema) componeva il rigore matematico con l'amore per la musica (ereditata da suo padre) che diffondeva nelle occasioni più disparate della vita di Nusco. Completava questa sensibilità artistica l'amore per la fotografia: Nusco se la fotografò da tutte le angolazioni, quasi facendoci vedere per la prima volta angoli nascosti di questo nostro paese dell' alta Irpinia, rude e bello. Non amava le complessità e le contraddizioni della politica che non è una scienza esatta: bisognerebbe azzerare tutto, mi diceva in un'ultima passeggiata l'anno scorso; e quando gli feci notare che l'azzeramento della politica richiedeva un muratore difficile da trovare e pericoloso per la ricostruzione, mi rispose sorridente e rassegnato: purtroppo! La sua eredità, fatta di logica rigorosa sviluppata negli studi e congiunta, insieme ad una sensibilità artistica, ad un forte amore per la sua terra e per la sua tradizione, è una testimonianza da cui, i giovani di Nusco possono attingere per la vitalità della nostra piccola città.
Enrico De Mita
Con la scomparsa di Tonino Ebreo Nusco perde uno dei suoi figli migliori, una figura eccezionale. Le doti professionali, artistiche e umane di Tonino sembrano aver reso ancora più evidente il declino di un paese che si allontana sempre di più dalle sue tradizioni e dai pregi storici della sua popolazione. Tonino Ebreo era uno studioso che amava le scienze esatte che egli non solo insegnava nei suoi licei; dove era ottimo docente, ma si può dire "nell'alta divulgazione" che ne faceva con noi; seduto sulla panchina sotto casa sua, esprimendosi in una lingua che sembra la meno adatta per quel compito, il suo dialetto nuscano, ma che Tonino riusciva a piegare alle sue idee e ai suoi sentimenti, facendone una lingua della semplificazione dei concetti, dell'ironia, della sua signorilità che era un tratto del tutto personale. Tonino sapeva dispensare sensibilità scientifica, misura, realismo e anche allegria. Questo cultore di scienza esatta (fino alla informatica) e che sembrava non indulgere alle inquietudini degli studi umanistici (ma che amava il cinema) componeva il rigore matematico con l'amore per la musica (ereditata da suo padre) che diffondeva nelle occasioni più disparate della vita di Nusco. Completava questa sensibilità artistica l'amore per la fotografia: Nusco se la fotografò da tutte le angolazioni, quasi facendoci vedere per la prima volta angoli nascosti di questo nostro paese dell' alta Irpinia, rude e bello. Non amava le complessità e le contraddizioni della politica che non è una scienza esatta: bisognerebbe azzerare tutto, mi diceva in un'ultima passeggiata l'anno scorso; e quando gli feci notare che l'azzeramento della politica richiedeva un muratore difficile da trovare e pericoloso per la ricostruzione, mi rispose sorridente e rassegnato: purtroppo! La sua eredità, fatta di logica rigorosa sviluppata negli studi e congiunta, insieme ad una sensibilità artistica, ad un forte amore per la sua terra e per la sua tradizione, è una testimonianza da cui, i giovani di Nusco possono attingere per la vitalità della nostra piccola città.
Enrico De Mita
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