Dal giornale del PD di Nusco del 26\10\08:
Purtroppo quest’anno la scomparsa di concittadini stimati e benvoluti ha reso più “povera” Nusco. Li vogliamo ricordare tutti. Dalla tesi di laurea di Vittorio Vigilante abbiamo estratto la parte riguardante Tonino Ebreo, recentemente scomparso, la cui “generosa genialità” permise a dei giovani nuscani di realizzare un sogno. A fine 1976, infatti, anche Nusco ebbe la sua “Radio libera"
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Un sogno che divenne realtà - di Vittorio Vigilante
"Estate 1976. Roma, Stazione Termini. Paradossalmente, è proprio l’attesa dell’arrivo di un treno, per l’ennesima volta in ritardo, a dare inizio a questa storia. In questi casi, per niente rari, l’unica cosa da fare per gli impotenti viaggiatori è scegliere come occupare quell’inutile spreco di tempo: alcuni fumano una sigaretta, altri ne approfittano per mangiare, altri ancora scelgono di acquistare un giornale. E’ quest’ultimo il caso del nostro protagonista, uno studente vicino alla maggiore età sulla strada del ritorno a casa… A richiamare la sua attenzione nei pressi di un’edicola è la copertina di “Muzak”, rivista musicale molto nota in quegli anni. E la musica è proprio la sua passione, come quella di tanti altri ragazzi di oggi, che con ogni probabilità si dilettano a ricercarla, ad ascoltarla o magari anche a suonarla. Il titolo presente sulla copertina rende immediato l’acquisto della rivista. Il suo contenuto potrà svelargli i segreti di un mondo nuovo, immenso, libero, un sogno finalmente realizzabile per lui e i suoi amici. Ne hanno discusso a lungo, ma per loro è rimasto qualcosa di impenetrabile, inavvicinabile: le “radio libere”. Dopo un’attenta lettura, entusiasta per la facilità con cui è possibile ora realizzare questo grande progetto, Enrico non aspetta altro che spiegare il tutto ai suoi amici. L’articolo, infatti, elenca i mezzi necessari per creare una stazione radiofonica e mette in evidenza l’iter burocratico di registrazione per poter successivamente trasmettere. La notizia crea una eccitazione particolare all’interno del gruppo. Ora, il sogno è più vicino, concreto, realizzabile. Nonostante la loro giovane età, i ragazzi analizzano con lucidità il progetto, informandosi dettagliatamente sui costi delle varie apparecchiature di trasmissione. E’ questo un percorso necessario, considerate le loro esigue capacità economiche. Hanno voglia di trasmettere questi giovani, hanno voglia di libertà. Sentono la radio vicina, realizzabile, l’unico mezzo in grado di “parlare” ai giovani. Perché la radio è come una comunità largamente immaginata, ma non per questo meno reale, aperta a tutti, inclusiva, senza barriere. La radio è il luogo dove una identità viene confermata e costantemente aggiornata. “L’identità che è in ballo può essere la musica, una certa musica, ma anche culturale e politica. Può essere geografica, etnica o linguistica, dialettale, l’importante è che quella specifica emittente sia percepita come uno dei luoghi dell’arcipelago su cui insiste tale identità.” Ecco la definizione di McLuhan della radio come “tamburo tribale” richiamo della comunità… A questo punto, subentra un altro personaggio fondamentale ai fini della realizzazione di questo progetto: il dott. Antonio Ebreo, da sempre esperto ed appassionato di valvole, trasformatori e apparecchiature di trasmissione. E’ da lui che i ragazzi si recano per reperire l’impianto di trasmissione di cui hanno bisogno e per conoscerne il costo effettivo. Il dottore li mette al corrente dell’elevato costo dei dispositivi necessari, ma propone loro, altresì, una alternativa: l’acquisto separato dei singoli componenti in un magazzino dell’usato presso Forcella, vicino a Napoli. Il dottore promette così ai ragazzi che, se riusciranno a trovare tutte le parti necessarie, egli costruirà e assemblerà per loro un circuito di trasmissione, ovvero il trasmettitore, pezzo indispensabile per le radiotrasmissioni. Necessitando di un fondo comune iniziale da cui prelevare i soldi necessari, i ragazzi decidono di dare l’appellativo di “socio fondatore” della radio a coloro che contribuiscano con una quota di partecipazione del valore di 10.000 lire. Nove di loro aderiscono all’iniziativa assumendo tale titolo: Enrico Marino, Roberto Ebreo, Gaetano Prudente, Alberto Fumagallo, Gianfranco Pippia, Antonio Del Sordo, Emilio Pepe, Mario Tuozzolo e Michele Delli Gatti. Q uesto non preclude altre eventuali collaborazioni: infatti, altri componenti, privi di disponibilità economica, contribuiscono in egual modo al progetto. L’appellativo, in fin dei conti, è solo formale, molti di più sono i reali fondatori. Inoltre, non sarà mai redatto uno statuto o un atto costitutivo della radio, anche perché l’articolo della rivista “Muzak” chiariva che chiunque volesse aprire una radio non era tenuto a denunciarne l’esistenza all’ente predisposto alla registrazione delle radio, l’ESCOPOST, ma bisognava soltanto dichiarare alla prefettura della provincia di appartenenza i possessori del trasmettitore e la frequenza sulla quale si effettuavano le trasmissioni…Il dottor Ebreo ha preparato una lista degli elementi necessari ai ragazzi, i quali, frugando tra i rottami e le cianfrusaglie nel grande magazzino dell’usato di Forcella, con un po’ di fortuna, riescono a trovare tutti i pezzi di cui hanno bisogno. Adesso bisogna soltanto consegnare i vari elementi nelle mani esperte del dottore “Scartabellando riviste di radiantismo, trovai su “Circolo elettronica” degli schemi elettrici di trasmettitori di potenza non elevata, diciamo intorno ai 7-10 watt. In effetti, essendo l’ambiente allora piuttosto libero e avendo Nusco una posizione privilegiata per radiotrasmettere, con una buona antenna, situata in modo opportuno e in una zona ottimale, sarebbe stato possibile trasmettere anche per parecchi chilometri di distanza con soli 7-10 watt di potenza. L’essenziale era non trasmettere nella banda occupata dai ripetitori RAI”. Le frequenze in FM (modulazione di frequenza) che vanno dagli 88 ai 100 Mhz sono tutte saldamente occupate dal servizio pubblico, così il dottor Ebreo sceglie di assegnare le trasmissioni di Radio Club Nusco alla frequenza di 102.00 Mhz… (v.v.)
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