Ogni persona che incontriamo nel corso della nostra vita ci lascia dentro qualcosa … tu, Tonino, hai lasciato tanto. Ti ho conosciuto che avevo 10 anni, ai miei occhi eri “grande” in tutti i sensi e nutrivo per te un’ammirazione sconfinata. A quei tempi studiavi ingegneria elettronica a Roma, abitavi in via Sicilia, e quando venivi giù per il week-end avevi sempre qualcosa per me, soprattutto 33 giri. Devo a te la mia passione per la buona musica, non quella commerciale, ma quella che è entrata a far parte a degno titolo della storia della musica. Nell’estate del 1968 seguivo le tue esibizioni live in quella specie di sottotetto che era il basket club di via Partenio. Il tuo gruppo si chiamava “the Thomas Sherman’s set”, e la formazione era la seguente: voce Gaetano Castelli, basso Sabino Bellino, batteria Enzo Fedele, sax Salvatore Santaniello e alle tastiere c’eri tu, che li sovrastavi tutti. Mentre tu suonavi, nascevano i primi amori adolescenziali ed io, giovanissima, avevo il permesso di fare tardi perché c’eri tu che, come un fratello, sorvegliavi la “sorellina” più piccola. Sei sempre stato dalla mia parte, mi hai sempre capita, e, spesso, mi hai coccolata. Raramente in te trovavo un ostacolo difficile da sormontare: per me facevi delle piccole eccezioni come lasciarmi guidare la tua macchina ( molto, ma molto spesso) quando ancora non avevo l’età per la patente.
Vedi, Tonino, andandotene via non solo ci hai privati della tua preziosa presenza… ma ci hai privati di un pezzo della nostra storia.
Maria.
1 commento:
da quello che leggo nei ricordi dei tuoi amici e da quello che io stessa ricordo, il filo conduttore della tua vita è sempre stata la musica, che tu sia stato il primo ad installare in irpinia la prima radio libera (radio antenna 3) o il primo radioamatore a costruire da solo un "lineare" per la tua stazione che spopolava alla fine degli anni 70 (andromeda), c'è sempre stato un pianoforte a far da sottofondo alla tua vita, perchè tu stesso eri musica
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