…estate 1965…
ti ho incontrato per la prima volta a casa di Carmine Belvedere, accanto al pianoforte...due amici, due persone “surreali”, magre e allampanate, fuori dal mondo e dal tempo, avanti anni luce per quell’epoca, per quel paese…
Tonino, tu, però, avevi una marcia in più!!
…la tua intelligenza, la tua ironia, la tua spiccata sensibilità, la tua “modernità” mi colpirono e mi affascinarono e, in cuor mio, fui felice che mia sorella si fosse innamorata di te, di un ragazzo semplice, equilibrato, speciale.
Ho trascorso l’estate del ’65, una delle più felici della mia età, a Nusco tra la villa comunale, la “punta del vento”, le stradine del piccolo borgo e le note del “concerto di Varsavia”, suonate al piano da te e dal tuo mitico padre, tra i discorsi sui sogni di noi giovani e le ripetizioni di matematica e di fisica che, per te, erano poesia pura, per me soltanto discipline ostiche ed aride.
Quando, poi, l’amore tra te ed Isa si è consolidato, ho trovato un fratello, quel fratello che non ho avuto e il tuo affetto ha accompagnato gli anni della mia giovinezza.
Quante volte con poche parole asciutte, immediate, incisive hai consolato i miei giovani dolori ed hai condiviso anche le mie gioie ed i miei successi…
Poi, la vita va avanti, spesso travolge tutto: persone, luoghi, allontana, ma solo apparentemente… certamente non cancella i ricordi, il passato, la stima, l’affetto.
Ora sei nelle tue figlie e lì ti potrò incontrare ogni volta che avrò nostalgia di te.
Voglio ricordarti così, con la sigaretta tra le labbra, le dita della mano tra la tempia e lo zigomo come per aiutare lo sguardo a vedere lontano oltre l’apparenza, oltre la normalità del reale…
verso l’infinito…
ti voglio bene
Fiammetta
ti ho incontrato per la prima volta a casa di Carmine Belvedere, accanto al pianoforte...due amici, due persone “surreali”, magre e allampanate, fuori dal mondo e dal tempo, avanti anni luce per quell’epoca, per quel paese…
Tonino, tu, però, avevi una marcia in più!!
…la tua intelligenza, la tua ironia, la tua spiccata sensibilità, la tua “modernità” mi colpirono e mi affascinarono e, in cuor mio, fui felice che mia sorella si fosse innamorata di te, di un ragazzo semplice, equilibrato, speciale.
Ho trascorso l’estate del ’65, una delle più felici della mia età, a Nusco tra la villa comunale, la “punta del vento”, le stradine del piccolo borgo e le note del “concerto di Varsavia”, suonate al piano da te e dal tuo mitico padre, tra i discorsi sui sogni di noi giovani e le ripetizioni di matematica e di fisica che, per te, erano poesia pura, per me soltanto discipline ostiche ed aride.
Quando, poi, l’amore tra te ed Isa si è consolidato, ho trovato un fratello, quel fratello che non ho avuto e il tuo affetto ha accompagnato gli anni della mia giovinezza.
Quante volte con poche parole asciutte, immediate, incisive hai consolato i miei giovani dolori ed hai condiviso anche le mie gioie ed i miei successi…
Poi, la vita va avanti, spesso travolge tutto: persone, luoghi, allontana, ma solo apparentemente… certamente non cancella i ricordi, il passato, la stima, l’affetto.
Ora sei nelle tue figlie e lì ti potrò incontrare ogni volta che avrò nostalgia di te.
Voglio ricordarti così, con la sigaretta tra le labbra, le dita della mano tra la tempia e lo zigomo come per aiutare lo sguardo a vedere lontano oltre l’apparenza, oltre la normalità del reale…
verso l’infinito…
ti voglio bene
Fiammetta
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